“Laudato si’ mi’ Signore per sora acqua, la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta”.
Sono queste le parole scolpite a grandi lettere sulla ghiera della fontana che è parte integrante del Monumento a San Francesco d’Assisi.
Nel 1927 fu inaugurata in Piazza Risorgimento una statua di San Francesco d’Assisi benedicente, con lo scopo di celebrare il settimo centenario della morte del santo (1182-1226). Contestualmente fu concepita pure la fontana di San Francesco che predica agli uccelli, ad opera del medaglista e scultore Giannino Castiglioni, e collocata nel 1926 nella piazza antistante l’antica chiesa di S. Angelo, restituita ai Frati Minori e riaperta al culto nel 1922.
La storiografia ricorda il ruolo decisivo di Mussolini nella raccolta dei fondi, che esortò vigorosamente a celebrare con adeguata enfasi ‘il più Italiano dei Santi e il più Santo degli Italiani’” nella “giornata del 4 ottobre, anniversario della morte di Francesco d’Assisi”.
La fontana di impianto ottagonale, costituita da un corpo centrale rialzato e da delle vasche a raso, è realizzata completamente in pietra mentre la scultura bronzea di San Francesco d’Assisi, in piedi a lato della vasca lapidea, è ritratta mentre predica agli uccelli, collocati dalla parte diametralmente opposta del corpo centrale della fontana.
Lungo il perimetro della vasca centrale è scolpito un passaggio del Cantico delle Creature, già citato sopra, mentre sulla bocca della fontana sono incise nella pietra le parole “PAX ET BONUM”
Infine, l’iscrizione-ricordo sulla griglia di raccolta dell’acqua al di sotto della fontana:
“ANNO POST CHR.N. MDCCCCXXVII – SEPTIMO EXEUNTE SAECULO – AB OBITU S. FRANCISCI
ASSISIATIS PATRIS N. LEGIFERI – QUI MICANTIS ACQUAE VIM SUAVI CARMINE PERSECUTUS –
CASTO ANIMO RETTULIT – SODALES MINORES HEIC PROPE AD S.ANGELI INCOLENTES –
CONLATA STIPE TUM A MUNICIPI PROCURATORE – TUM A VICANIS – LABRUM QUOD JUGIS FONS
ALERET – ET QUOD JOHANNES CASTELLIONEUS SUA SPONTE AFFABRE CAELAVIT – TANTIQUE
VIRI SIGNO INSTRUXIT – URBI ORNATUM – MONIMENTI CAUSA PONENDUM CURAVIMUS”
(Nell’anno 1927 d.C., al termine del settimo secolo dalla morte di Francesco d’Assisi, nostro padre della regola francescana, lui che esprimendo con soave poesia la forza dell’acqua scintillante, la rinnovò con spirito puro – noi frati minori qui vicino agli abitanti di s. Angelo, mediante offerte raccolte dal procuratore del municipio e anche dagli abitanti del quartiere, noi facemmo porre come ricordo quest’opera che la fonte perenne alimenterebbe e che Giovanni Castiglioni nascose di sua iniziativa in modo ingegnoso e costruì con la firma di un così grande uomo, onore per la città.)
“Laudato si’ mi’ Signore per sora acqua, la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta”.
Parole Sante, del più Italiano dei Santi e del più Santo degli Italiani.